La logica di Aristotele: principi di base
La parola "logica" deriva dal greco logos, sottoche significa "parola", "parola", "concetto", "pensiero" e "giudizio". Questo concetto è spesso usato in diversi significati, come il processo di ragionevolezza, analiticità, ecc. Aristotele ha sistematizzato la conoscenza su questo e li ha individuati in una scienza separata. Studia le forme del giusto pensiero e le sue leggi. La logica di Aristotele è lo strumento fondamentale della mente umana, che dà un quadro reale della realtà, e le sue leggi appartengono alle principali regole delle espressioni razionali e non hanno perso il loro significato fino ad oggi.
La logica di Aristotele è progettata per insegnare comeusare correttamente i concetti e l'analista, e per questo scopo entrambe queste forme dovrebbero essere corrette. Questo fattore viene fornito al concetto per definizione e al giudizio per prova. Quindi, la definizione e la prova dell'antico filosofo greco consideravano le questioni principali della sua scienza.
Nei trattati dello scienziato teoricole basi, il soggetto della disciplina, che lo stesso Aristotele esponeva. La logica per lui era un'espressione della sua posizione filosofica. Ha anche formulato e leggi logiche: identità, non contraddizione e terzo escluso. Il primo dice che ogni pensiero durante la discussione deve rimanere identico a se stesso fino alla fine, cioè il contenuto dell'idea non dovrebbe cambiare nel processo. La seconda legge della non contraddizione è che molte opinioni opposte non dovrebbero essere vere allo stesso tempo, una deve necessariamente essere falsa. La regola del terzo escluso contiene la nozione che i duali giudizi non possono essere simultaneamente scorretti, uno di questi è sempre vero.
È importante notare che l'insegnamento di Aristoteleuna visione materialistica e dialettica della connessione tra linguaggio e pensiero. A differenza di Platone, che parlava di pensare senza impressioni e parole sensuali, Aristotele credeva che pensare senza sensazioni fosse impossibile. I suoi sentimenti avevano lo stesso ruolo della mente, perché il contatto con la realtà richiede il tatto, lui, come un foglio bianco, non ha concetti innati, ma li fissa attraverso la percezione. Secondo il filosofo, questo è il modo in cui inizia la cognizione, e con il metodo dell'astrazione e della determinazione tempestiva di attributi comuni, la ragione giunge alla conclusione dei concetti.